venerdì 8 marzo 2019

L'avvento della tecnologia, per quanto abbia apportato numerosi benefici, ha cambiato notevolmente in maniera negativa il nostro modo di pensare, di relazionarci con gli altri, il nostro modo di vivere. Soprattutto negli ultimi anni, a causa della nascita di nuovi social network quali instagram, facebook, youtube e snapchat,  sono nati dei  mondi virtuali, paralleli  al mondo reale, che possono  arrivare a generare depressione e ansia agli utenti.

Da un lato, grazie a queste piattaforme, è possibile condividere ogni aspetto della propria vita: foto, canzoni, pensieri.  Nascono così identità online, tramite cui  si può arrivare anche a guadagnare se si ha molto seguito. Mi riferisco alla figura della fashion blogger, nata negli ultimi anni: si tratta di ragazze che condividono tutto sui social network per pubblicizzare vestiti, prodotti, negozi e quant'altro, facendo credere di avere una vita perfetta. Difficilmente si focalizzano sugli aspetti della propria vita, difficilmente pubblicano foto dove non appaiono perfette.  Ci spingono infatti a vivere una vita perfetta, ad avere un fisico perfetto, a dover avere per forza telefono uscito. Comunicano uno stile di vita invidiabile, che genera soprattutto nelle ragazze e nei ragazzi più vulnerabili, ansia, depressione, mancanza di sonno e problemi nel rapporto col proprio corpo. Questo è infatti l'aspetto negativo dell'utilizzo smisurato di questi social network. Vi sono adolescenti che trascorrono intere giornate con il cellulare, perdono di vista  le esperienze reali, i veri valori della vita, ed arrivano anche ad essere in panico quando sono disconnesse e non possono aggiornare in tempo reale le proprie bacheche (fenomeno del fear of missing out).

Infine, tutta questa influenza genera un vuoto in loro: infatti, possono essere circondati da tantissime persone, si può essere in una situazione bella e divertente, ma se non si ha la possibilità di utilizzare il proprio telefono per condividere il momento, tutto perde di significato e si può fare a meno di farlo.




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